Cina: rischio di crisi finanziaria?
L’analista finanziaria Charlene Chu, esperta in debito cinese e senior analyst presso Autonomous Research, esprime preoccupazioni riguardo alla situazione economica della Cina. La nazione sta affrontando un periodo di forte rallentamento economico, scarsa fiducia tra famiglie e imprese e problemi nel settore immobiliare e tecnologico. Chu sottolinea che la Cina potrebbe affrontare la sua prima crisi finanziaria a causa di queste circostanze.
Il settore immobiliare, che costituisce il 70% della ricchezza delle famiglie cinesi, è in declino. I prezzi delle case esistenti sono scesi del 9% rispetto al mese precedente nelle grandi città a luglio, la diminuzione più marcata in un decennio. Inoltre, l’azienda immobiliare Country Garden Holdings non è riuscita a effettuare un pagamento di obbligazioni, mentre i prodotti finanziari gestiti da Zhongrong International Trust non sono riusciti a pagare gli investitori, alimentando preoccupazioni di contagio finanziario.
Chu sottolinea che la situazione attuale è diversa da quelle del passato per vari motivi. In particolare, la mancanza di fiducia è un problema di una magnitudine non vista da molto tempo. Questo problema potrebbe propagarsi al settore finanziario, portando le persone a preferire i depositi bancari ai prodotti finanziari meno sicuri. La mancanza di fiducia potrebbe influenzare i prodotti di investimento, scatenando situazioni di liquidità in cui gli investitori chiedono il rimborso, mettendo a rischio la stabilità.
Quando si tratta di un possibile momento “Lehman” per la Cina, Chu sottolinea che, anche se ci sono vulnerabilità, la Cina ha maggiori controlli sulle istituzioni finanziarie e le banche sono controllate dallo Stato, riducendo il rischio di una perdita di fiducia sistematica. Tuttavia, riconosce che il rischio di contagio finanziario rimane, specialmente con un’economia in difficoltà e la mancanza di fiducia.
Quanto alle implicazioni globali, Chu ritiene che l’impatto sui mercati finanziari globali sia modesto. Le istituzioni occidentali hanno valutato le proprie esposizioni e si sono preparate a possibili perdite nei mercati chiave. La Cina potrebbe affrontare ulteriori sfide se gli Stati Uniti aumentassero i tassi di interesse, poiché ciò potrebbe innescare flussi di capitale e mettere pressione sulla valuta cinese.
Per ricostruire la fiducia, Chu suggerisce che la Cina debba considerare tagli più aggressivi dei tassi di interesse, ma questo potrebbe comportare ulteriori pressioni sulla valuta e sui margini di interesse bancari. Chu evidenzia che la Cina deve affrontare questioni strutturali come la costruzione di una rete di sicurezza sociale e la promozione della domanda interna.
Infine, Chu afferma che l’idea che la Cina tornerà ai livelli di crescita pre-pandemici è sbagliata. La Cina sta affrontando sfide strutturali significative che riducono le prospettive di crescita. Nonostante ciò, Chu riconosce che ci saranno ancora opportunità cicliche, ma l’investimento in Cina è diventato più rischioso a causa delle sfide strutturali e della mancanza di fiducia.