Oracle: buoni i numeri… e le guidance.. ma quanto ancora l’upside?

Oracle ha chiuso il quarto trimestre del suo esercizio fiscale 2025 (terminato il 31 maggio 2025) con risultati che hanno sorpreso positivamente: i ricavi sono cresciuti dell’11% su base annua, raggiungendo 15,9 miliardi di dollari, superando le attese degli analisti (15,6 miliardi) . L’utile rettificato per azione è stato di 1,70 $, in aumento rispetto all’anno precedente e anch’esso superiore alle stime (1,64 $) .

A spingere la performance è stato il segmento Cloud Infrastructure (OCI), che ha registrato una crescita del 52%, arrivando a 3 miliardi di dollari. Complessivamente, i ricavi cloud (IaaS + SaaS) hanno totalizzato 6,7 miliardi di dollari, segnando un +27% rispetto all’anno precedente . Oracle ha inoltre evidenziato un robusto backlog contrattuale (RPO) pari a 138 miliardi di dollari, un +41% su base annua.

Per il prossimo anno fiscale, l’amministratore delegato Safra Catz ha delineato una crescita “drammaticamente superiore”: si prevede un’espansione complessiva del cloud superiore al 40%, con OCI che dovrebbe crescere oltre il 70%, e un backlog contrattuale che più che raddoppierà. I ricavi totali per il FY 2026 sono stimati intorno a 67 miliardi di dollari, equivalenti a un aumento di circa il 16–17% rispetto ai 57,4 miliardi del FY 2025 .

Il cofondatore e CTO Larry Ellison ha evidenziato che Oracle punta a diventare il primo operatore mondiale di data center per infrastrutture cloud, accelerando l’espansione con un impegno di spesa in conto capitale di circa 25 miliardi di dollari per il solo FY 2026. Parte di queste risorse verranno destinate al progetto “Stargate” con OpenAI e SoftBank, per potenziare ulteriormente la capacità di supporto ai workload AI .

Sul fronte di mercato, la reazione è stata immediata: il titolo Oracle ha “surriscaldato” le contrattazioni after-hours, registrando un rialzo tra il 7% e l’8% e toccando i 190 $ circa . Le valutazioni riflettono ora un aumento del 44% su base annua, e il titolo mostra segnali di forza tecnica rilanciata, con indicatori come l’IBD Composite Rating attestato a 87/99.

Sul fronte degli analisti, persistono visioni differenti. Jefferies ha ribadito un giudizio Buy, alzando il target price da 190 $ a 200 $ per via della forte spinta del backlog OCI. Citi mantiene un rating Neutral con target 185 $, pur riconoscendo l’interesse crescente verso i servizi database OCI, ma mantenendo cautela sulla dinamica della redditività . Invece, Piper Sandler, dopo un downgrade a Neutral lo scorso aprile, ha recentemente incrementato il target da 130 $ a 190 $ in seguito ai dati positivi, segnalando però che le pressioni sui margini derivanti dall’aggressivo capex restano una criticità .

Nonostante alcune preoccupazioni sul debito e la valutazione elevata in confronto ai peer, il consenso tra 13 analisti evidenzia un’equilibrata ripartizione tra sei raccomandazioni di acquisto e sette di mantenere la posizione, con un target medio intorno a 174 $–185 $