Cambio di governo in Giappone: ripercussioni su YEN e mercato azionario

Il cambio di governo in Giappone con la vittoria di Shigeru Ishiba alla guida del Partito Liberal Democratico (LDP) potrebbe avere un impatto significativo sullo yen e sull’economia giapponese. Ishiba, che succederà al primo ministro uscente Fumio Kishida, porta con sé una visione economica che si distacca dalle politiche monetarie ultra-espansive adottate negli ultimi anni.

Uno degli aspetti chiave che distingue la sua agenda è l’approccio alla politica monetaria. Ishiba ha espresso preoccupazioni riguardo alla svalutazione dello yen, enfatizzando la necessità di un controllo più rigoroso su questa dinamica. A differenza di Sanae Takaichi, sua principale rivale nella corsa alla leadership, che sosteneva il mantenimento di tassi d’interesse ultra-bassi, Ishiba ha manifestato il suo supporto a un graduale aumento dei tassi da parte della Banca del Giappone (BoJ). Questa presa di posizione riflette un orientamento più conservativo nei confronti dell’espansione monetaria e del suo impatto sull’inflazione e sui flussi di capitale.

Il Giappone si trova in una fase delicata di transizione economica. Dopo anni di stagnazione e con una crescente pressione inflazionistica importata, principalmente a causa dei costi energetici e delle perturbazioni nelle catene di approvvigionamento, la politica monetaria ha dovuto adattarsi. Il recente abbandono della politica dei tassi d’interesse negativi da parte della BoJ, seguita da un ulteriore rialzo dei tassi a luglio, riflette già un cambio di rotta verso una politica monetaria più restrittiva. Ishiba si inserisce in questo contesto, appoggiando la linea della BoJ, e ciò potrebbe tradursi in un rafforzamento dello yen nel medio termine.Dall’altro lato, però, un aumento dei tassi di interesse e un rafforzamento dello yen potrebbero avere effetti negativi sull’export giapponese, tradizionalmente uno dei pilastri dell’economia del paese. Un yen più forte ridurrebbe la competitività delle imprese giapponesi sui mercati internazionali, aumentando i prezzi dei beni esportati. Questo è un aspetto che Ishiba dovrà bilanciare attentamente, poiché il Giappone, pur beneficiando di un minor costo delle importazioni energetiche con una valuta più forte, potrebbe vedere una riduzione della crescita economica