Dividendi e Buy Back azionari nel 2023

Le società statunitensi hanno versato un importo record in dividendi lo scorso anno, nonostante il fatto che l’S&P 500 si avvicinasse a un massimo quasi record.

Questo è un fatto positivo, in quanto i dividendi reinvestiti rappresentano una parte cruciale della ricchezza degli azionisti nel lungo termine. Nel 2023, le società dell’S&P 500 hanno distribuito dividendi per un totale di 588 miliardi di dollari, un nuovo record, segnando un incremento del 4,2% rispetto al 2022. Tuttavia, l’aumento è stato inferiore rispetto agli anni precedenti, a causa della prudenza delle aziende di fronte all’incertezza economica, nonostante i flussi di cassa siano stati solidi.

D’altra parte, le operazioni di buyback, ovvero i riacquisti di azioni proprie, hanno registrato un calo significativo. Questo declino è stato in gran parte attribuito alla crisi bancaria, con le banche che hanno ridotto drasticamente i loro buyback proteggendo, per la maggior parte, i dividendi.

La preferenza di Wall Street per i buyback rispetto ai dividendi è evidente: i riacquisti di azioni possono essere rapidamente aumentati o ridotti senza scontentare gli investitori, diversamente dai dividendi, che non possono essere facilmente ridotti senza provocare malcontento tra gli azionisti abituati a una cedola costante.

Inoltre, il rendimento dei dividendi per l’S&P 500 è attualmente del 1,5%, inferiore alla norma storica, che dal 1936 è stata in media del 3,49%. Questo calo è dovuto in parte alla riduzione delle aziende che pagano dividendi e all’aumento dei prezzi delle azioni che riduce i rendimenti.

La maggior parte delle società nell’S&P 500 versa dividendi, e nel 2023, 328 società hanno aumentato i loro dividendi, mentre solo 20 li hanno ridotti. Tra le aziende con i pagamenti di dividendi più elevati troviamo giganti come Microsoft, ExxonMobil e Apple.

I dividendi dimostrano il potere dell’interesse composto nel tempo, essendo una parte critica dei profitti a lungo termine associati al possesso di azioni. Dal 1926, l’S&P 500 ha restituito un rendimento annuale totalizzato (prezzo più dividendi) del 10,37% all’anno, di cui quasi il 40% è dovuto ai dividendi reinvestiti.

In conclusione, si prevede un altro anno di modesti incrementi nei dividendi, a condizione che non si verifichino eventi drammatici. Flussi di cassa forti permetteranno alle aziende americane di continuare ad aumentare i pagamenti, anche se modestamente. Tuttavia, un ritiro dei consumatori, un’improvvisa modifica della struttura fiscale aziendale o un cambiamento nella spesa governativa potrebbero fermare l’aumento dei dividendi.