PMI Manifatturiero dell’area euro ancora debole nella rilevazione di agosto

Il settore manifatturiero dell’Eurozona ha continuato a sperimentare una significativa contrazione a metà del terzo trimestre, con una serie di indicatori negativi. L’Indice HCOB PMI Manifatturiero dell’Eurozona è aumentato leggermente a 43.5 ad agosto.La produzione manifatturiera ha registrato un valore di 43.4 (42.7 a luglio), mentre l’indice dei nuovi ordini è sceso a un basso di 39.0, costringendo le aziende a continuare a ridurre i prezzi di vendita. I nuovi ordini ricevuti dalle imprese manifatturiere dell’Eurozona hanno continuato a diminuire a un ritmo raramente visto nei 26 anni di storia dell’indagine. Anche le nuove attività di esportazione hanno subito un calo significativo, con le aziende che faticano a ottenere ordini da clienti al di fuori dei confini dell’Eurozona.

Il lavoro inevaso è diminuito per il quindicesimo mese consecutivo, segnalando un aumento della capacità inutilizzata. La produzione manifatturiera è diminuita, ad eccezione di leggeri aumenti a febbraio e marzo, e il calo è stato il secondo più rapido da maggio 2020.

Le aziende dell’Eurozona hanno ridotto le scorte di materie prime e beni necessari alla produzione per il settimo mese consecutivo, anche se il tasso di declino è leggermente diminuito rispetto a luglio.

L’occupazione nel settore manifatturiero dell’Eurozona è diminuita per il terzo mese consecutivo, sebbene in modo marginale, rappresentando una rottura rispetto alla tendenza di crescita all’inizio del 2021.

La debolezza della domanda ha portato a una forte riduzione dei tempi di consegna dei fornitori, permettendo alle aziende di rinegoziare i prezzi al ribasso. Di conseguenza, i costi dei fattori produttivi sono diminuiti notevolmente nell’ultimo periodo d’indagine, con alcune aziende che hanno ridotto i prezzi di vendita nel tentativo di aumentare la competitività.

Nonostante il deterioramento delle condizioni del settore, l’ottimismo è aumentato leggermente ad agosto, sebbene sia rimasto al di sotto della media di lungo periodo. L’ottimismo è stato più forte in Irlanda e Italia, mentre Germania, Francia e Austria hanno manifestato prospettive più pessimistiche.

Tra le nazioni dell’Eurozona monitorate, solo Grecia (52.9) e Irlanda (50.8) hanno registrato miglioramenti rispetto a luglio, mentre Germania (39.1), Francia (46.0), Italia (45.4) e Spagna (46.5) sono rimaste in territorio di contrazione. Germania e Austria hanno avuto le peggiori performance, sebbene con un lieve miglioramento rispetto al mese precedente.

In sintesi, il settore manifatturiero dell’Eurozona continua a lottare con una domanda debole, una contrazione delle attività e una riduzione dei posti di lavoro, mentre i prezzi sono in calo a causa dell’eccesso di offerta. La situazione varia da paese a paese, ma in generale, la crescita economica rimane sfidante.