“Quando Vedi Uno Scarafaggio, Ce Ne Sono Altri”: L’Allarme di Wall Street sul Nuovo Rischio Sistemico
Bank of America paragona gli NDFI ai mutui subprime del 2008. E questa volta potrebbe trascinare giù l’S&P 500.
Milano, 21 ottobre 2025 – Wall Street ha un nuovo incubo, e questa volta porta un acronimo che pochi conoscono ma che potrebbe innescare la prossima crisi finanziaria: NDFI. Bank of America non usa mezzi termini nel suo ultimo report: “Gli NDFI sono i nuovi Alt-A”, un paragone agghiacciante con quei mutui subprime che nel 2008 hanno fatto crollare il sistema finanziario globale.
Ma c’è di peggio. Questa volta, il contagio potrebbe colpire direttamente i fondi pensione e gli investitori retail attraverso un meccanismo che Savita Subramanian, la stimata responsabile della strategia azionaria di BofA, definisce una “vendita forzata” dell’S&P 500.
La Bomba a Orologeria da 1.140 Miliardi
Gli NDFI – Non-Depository Financial Institutions – sono società finanziarie che operano nell’ombra: società di mutui, assicurazioni, gestori di asset privati. Non sono banche tradizionali, quindi sfuggono a gran parte della regolamentazione. E sono cresciute a una velocità vertiginosa: +26% all’anno dal 2012, raggiungendo la stratosferica cifra di 1.140 miliardi di dollari di prestiti bancari a marzo 2025.
Per mettere in prospettiva: è il segmento creditizio a più rapida crescita del sistema bancario americano. Un colosso costruito in gran parte nell’oscurità, lontano dagli occhi dei regolatori e degli investitori.
E ora stanno emergendo le prime crepe.
“Quando Vedi Uno Scarafaggio…”
La citazione è di Jamie Dimon, CEO di JPMorgan Chase, uno che di crisi finanziarie ne ha viste più di una. Le sue parole questa settimana hanno gelato Wall Street: “Quando vedi uno scarafaggio, probabilmente ce ne sono altri. Tutti dovrebbero essere avvertiti.”
Gli “scarafaggi” di cui parla Dimon sono i recenti default che stanno emergendo nel mercato degli NDFI:
- Tricolor Holdings: il prestatore subprime per auto è crollato a settembre, costando a JPMorgan 170 milioni di dollari
- First Brands Group: altro fallimento che ha scosso l’industria del credito privato da 1.700 miliardi
- Cantor Group: le banche regionali Zions e Western Alliance hanno denunciato frodi su prestiti NDFI, con Zions che ha dovuto svalutare quasi completamente 60 milioni di dollari – garanzie che credevano solide si sono rivelate inesistenti
“Non sappiamo molto di questi portafogli NDFI,” ha ammesso Brian Foran, analista bancario di Truist. “La gente dice: ‘Non sapevo che fosse così facile per una banca pensare di avere 50 milioni in garanzie e scoprire di averne zero.'”
La Strategia Suicida: Il “Bilanciere” che Può Strangolare i Mercati
Ecco dove la storia diventa davvero preoccupante. Mentre gli NDFI crescevano nell’ombra, i grandi investitori istituzionali – fondi pensione, endowment universitari, fondazioni – hanno adottato quella che in gergo si chiama strategia “barbell” (a bilanciere):
Da un lato: investimenti altamente liquidi e a basso costo negli index fund sull’S&P 500 Dall’altro: investimenti illiquidi ad alto rendimento nel private equity e credito privato
Sembra intelligente sulla carta. La realtà è che hanno creato una trappola di liquidità perfetta.
Il Meccanismo della Catastrofe
Ecco come funziona il circolo vizioso che BofA teme:
- I problemi nel credito privato persistono (e stanno già emergendo)
- Gli asset illiquidi devono essere svalutati, portando a perdite contabili
- I fondi pensione si trovano sotto-capitalizzati e devono rispettare i loro obblighi
- L’unica via d’uscita: vendere gli asset liquidi – cioè gli index fund sull’S&P 500
- Le vendite forzate innescano un crollo del mercato azionario
- Il crollo genera ulteriori vendite forzate da altri investitori in panico
- Spirale al ribasso
“Se i singhiozzi nel credito privato continuano,” avverte Subramanian, “i fondi pensione e altri potrebbero diventare venditori forzati di index fund per evitare svalutazioni punitive sugli asset privati e far fronte agli obblighi correnti.”
E poiché l’investimento passivo domina l’S&P 500, l’impatto potrebbe essere devastante.
L’Ombra del 2008 si Allunga sul 2025
Il paragone di BofA con gli Alt-A non è casuale. I mutui Alt-A erano considerati “quasi-prime”, migliori dei subprime ma non proprio prime. Sembravano sicuri. Le banche ci costruirono sopra montagne di prodotti finanziari complessi. Poi è esploso tutto.
Gli NDFI oggi presentano inquietanti somiglianze:
✗ Crescita esplosiva e non sostenibile (+26% annuo per oltre un decennio) ✗ Mancanza di trasparenza – nessuno sa veramente cosa c’è dentro ✗ Regolamentazione inadeguata – operano nel “shadow banking” ✗ Interconnessione sistemica – legati alle maggiori banche e fondi pensione ✗ Standard di sottoscrizione deteriorati – la competizione spinge al ribasso la qualità ✗ Valutazioni stantie – gli asset privati sono valutati raramente, nascondendo le perdite reali
Come nel 2008, il problema non è visibile finché non è troppo tardi. Le valutazioni degli asset privati possono rimanere irrealisticamente alte per mesi o anni, perché non c’è un mercato che le corregga quotidianamente. Poi arriva il momento della verità.
I Segnali d’Allarme Lampeggianti
BofA monitora 10 indicatori chiave che storicamente precedono un mercato orso. Sei di questi sono già scattati. Servono in media il 70% per segnalare un picco di mercato – siamo al 60%.
Catherine Mealor, analista di KBW, evidenzia un dettaglio agghiacciante: “Anche se alcune delle perdite su prestiti sono state relativamente piccole, sono state quasi totali cancellazioni.” Non perdite del 20-30%. Azzeramento completo.
Le banche regionali hanno perso oltre il 6% in un solo giorno questa settimana, scivolando per quattro settimane consecutive – la striscia negativa più lunga dell’anno. Il mercato sta fiutando il pericolo.
“Più 1995 che 1999″… Ma la Storia Insegna
È vero, Subramanian stessa ha recentemente affermato che siamo “più nel 1995 che nel 1999” – cioè non ancora in una bolla speculativa matura. Ma ricordiamo che tra il 1995 e il 1999 ci sono solo quattro anni. E poi venne il 2000.
Il problema del credito privato e degli NDFI è che potrebbe accelerare drasticamente quella timeline. Non serve attendere anni di euforia speculativa se hai una bomba a orologeria sistemica nascosta nei bilanci.
Cosa Possono Fare Gli Investitori?
L’opacità del mercato NDFI significa che è quasi impossibile per un investitore retail (o anche istituzionale) valutare l’esposizione reale. Ma ci sono alcune mosse difensive:
1. Diversificazione geografica e settoriale – non concentrarsi solo sull’S&P 500
2. Liquidità – mantenere riserve di cassa più alte del normale
3. Monitorare i fondi pensione – se avete un piano pensionistico, informatevi sulla loro esposizione al credito privato
4. Attenzione alle banche regionali – particolarmente esposte agli NDFI
5. Volatilità – prepararsi psicologicamente a oscillazioni significative
6. Qualità sopra quantità – privilegiare aziende con bilanci solidi e basso indebitamento
L’Avvertimento dei Regolatori
Non è solo BofA a preoccuparsi. La FDIC nel suo Risk Review 2025 ha identificato il prestito agli NDFI e al credito privato come un rischio creditizio chiave per le banche. L’ente regolatore sta richiedendo maggiore trasparenza, obbligando le banche con oltre 10 miliardi di asset a dettagliare le loro esposizioni NDFI.
Il fatto stesso che i regolatori stiano spingendo per più trasparenza dimostra che vedono questo canale come una vulnerabilità potenziale. Quando la FDIC si muove, è perché ha visto qualcosa che non le piace.
La Domanda da Un Trilione di Dollari
Quanto è grande veramente il problema? Nessuno lo sa con certezza, ed è esattamente questo il punto. Il mercato del credito privato globale vale 1.700 miliardi di dollari. I prestiti bancari agli NDFI superano i 1.100 miliardi. Ma l’interconnessione reale, l’effetto leva nascosto, l’esposizione attraverso derivati e veicoli strutturati – tutto questo resta nell’ombra.
Mike Mayo, analista bancario che ha posto la domanda degli “scarafaggi” a Dimon, riassume la situazione: “Gli investitori stanno cercando scarafaggi. Questo è quello che sta succedendo.”
Conclusione: Prepararsi al Peggio, Sperare nel Meglio
Potrebbe essere un falso allarme. I prestiti problematici potrebbero rivelarsi casi isolati. Il sistema potrebbe assorbire le perdite senza traumi sistemici. Il paragone con il 2008 potrebbe essere eccessivo.
Ma la storia della finanza insegna una lezione brutale: quando tutti dicono “questa volta è diverso”, di solito non lo è. E quando veterani come Jamie Dimon citano scarafaggi, quando banche del calibro di Bank of America tirano fuori paragoni con il 2008, quando i regolatori impongono nuova trasparenza d’urgenza – è il momento di prestare attenzione.
Gli NDFI potrebbero essere i nuovi Alt-A. Il credito privato potrebbe essere il nuovo subprime. E la strategia barbell potrebbe trasformarsi nella miccia che fa esplodere il mercato azionario.
Non si tratta di allarmismo. Si tratta di consapevolezza del rischio. Perché in finanza, gli scarafaggi raramente viaggiano da soli.
Fonti: Bank of America Securities, Bloomberg, CNBC, FDIC Risk Review 2025, Federal Reserve Bank of St. Louis
Disclaimer: Questo articolo ha finalità esclusivamente informative e non costituisce consulenza finanziaria. Gli investitori dovrebbero consultare un professionista qualificato prima di prendere decisioni di investimento.
