Stablecoins: una minaccia per Visa e Mastercard??

Gli stablecoin, valute digitali ancorate al dollaro e trasferibili attraverso la tecnologia blockchain, rappresentano una minaccia concreta e crescente per i colossi delle carte di credito come Visa, Mastercard e American Express. Il motivo? Potrebbero ridurre significativamente il volume delle transazioni che oggi transitano attraverso i tradizionali circuiti delle carte di pagamento, intaccando le commissioni che rappresentano una fetta importante del loro fatturato.

Perché gli stablecoin sono una minaccia

I grandi retailer come Amazon, Walmart, Apple, Uber e Airbnb stanno esplorando la possibilità di emettere o accettare stablecoin come forma di pagamento. Il motivo è semplice: ridurre i costi. Le transazioni su blockchain, rese possibili dagli stablecoin, bypassano i circuiti delle carte di credito e quindi evitano le commissioni di intermediazione (tipicamente tra l’1,5% e il 3% su ogni pagamento), generando potenziali risparmi per miliardi di dollari.

Questa disintermediazione toglie margine ai network tradizionali. Se un pagamento da 100 dollari oggi porta 2 dollari a Visa e Mastercard, uno effettuato via stablecoin potrebbe costare solo pochi centesimi di dollaro. Per aziende con volumi transazionali enormi come Amazon e Walmart, la convenienza è evidente.

Quanto è reale questa minaccia

Al momento, la minaccia è più teorica che immediata. Gli analisti sottolineano che ci sono ostacoli tecnologici e regolatori da superare. Le autorità potrebbero non permettere alle aziende private di emettere stablecoin su larga scala senza un controllo normativo molto stretto, soprattutto per motivi legati alla privacy dei dati e alla sicurezza finanziaria.

Inoltre, l’adozione da parte dei consumatori è ancora molto limitata. Persino PayPal, che ha lanciato la sua stablecoin nel 2023 e vanta centinaia di milioni di utenti e milioni di esercenti, ha visto una scarsa trazione iniziale. Questo mostra che l’uso retail degli stablecoin nei mercati sviluppati è ancora agli inizi.

Tuttavia, i primi segnali ci sono già. Shopify, ad esempio, ha annunciato che accetterà pagamenti in USDC (lo stablecoin di Circle), e Circle stessa ha guadagnato il 25% in borsa dopo la notizia, mentre Visa e Mastercard hanno perso oltre il 4%. Questo mostra che il mercato percepisce il rischio e si sta iniziando a prezzarlo.

In quali aree gli stablecoin possono togliere più business

Secondo gli analisti, l’impatto immediato sarà più visibile nei pagamenti cross-border e nelle rimesse internazionali, dove le attuali soluzioni sono lente e costose. Le piccole e medie imprese che operano su scala globale, ad esempio, potrebbero essere le prime ad adottare stablecoin per pagamenti B2B. In parallelo, i paesi con valute instabili o sistemi bancari fragili potrebbero accelerare l’adozione, anche nel retail.

Tuttavia, la direzione è chiara: i merchant stanno usando il potenziale degli stablecoin come leva negoziale per forzare il sistema bancario a rendere più veloci e meno costose le opzioni di pagamento tradizionali. Questo, di per sé, rappresenta una pressione competitiva importante su Visa e Mastercard, anche se gli stablecoin non dovessero conquistare subito il mercato consumer.

In sintesi, gli stablecoin sono una minaccia latente ma significativa per gli emittenti di carte di credito, perché offrono un’alternativa più economica e veloce per trasferire valore, specie per i grandi merchant e per i pagamenti internazionali. Anche se la sostituzione nel segmento consumer potrebbe richiedere anni, il solo fatto che colossi come Amazon e Walmart li stiano valutando segna un cambiamento di paradigma e anticipa una pressione crescente sui margini e sul modello di business tradizionale dei circuiti di pagamento.