Tesla: raffica di revisioni al ribasso dei Target price dopo la trimestrale

Dopo la pubblicazione dei deludenti risultati del primo trimestre 2025 di Tesla, diversi analisti di case d’investimento hanno rivisto al ribasso i loro target price, pur mantenendo opinioni differenti sulla direzione futura del titolo.

Tesla ha registrato un utile per azione di 27 centesimi (contro i 39 centesimi attesi) su ricavi per 19,34 miliardi di dollari (contro attese di 21,11 miliardi), annunciando che rivedrà la propria guidance nel secondo trimestre. Nonostante il forte calo dei fondamentali e un crollo di circa il 41% del titolo da inizio anno, il mercato ha reagito inizialmente in positivo, con un +6% nel pre-market.

Ecco il quadro delle revisioni degli analisti:

  • Goldman Sachs ha abbassato il target a $235 da $260, mantenendo un giudizio neutrale. Ritiene che, nonostante il rischio di ulteriori ribassi sugli utili attesi, nel lungo periodo i ricavi da software (in particolare FSD) possano sostenere la redditività.

  • Wells Fargo ha tagliato il target a $120 da $130, ribadendo il rating underweight. Vede fondamentali in peggioramento, rischi da dazi nel settore Energy Generation e giudica il nuovo modello economico solo una variante semplificata del Model Y.

  • TD Cowen ha ridotto il target a $330 da $388, ma mantiene il rating buy. Pur riconoscendo un contesto difficile, sottolinea elementi positivi nella call e catalizzatori futuri legati a nuovi EV e robotica/autonomia.

  • Piper Sandler ha confermato il target a $400 e il rating overweight, ponendo l’accento sulla potenziale imminente presentazione dei robo-taxi e nuovi veicoli a basso costo entro fine giugno, elementi ritenuti sufficienti a sostenere il titolo a breve.

  • UBS mantiene il target a $190 con rating sell, segnalando che il lancio dei robo-taxi a giugno potrebbe innescare un movimento “sell the news” e che i nuovi veicoli low-cost rischiano di cannibalizzare le versioni più care già in commercio.

  • Canaccord Genuity ha abbassato il target a $303 da $404, mantenendo però il rating buy. Sottolinea che per rilanciare il titolo serve un’inversione della curva di crescita, auspicabile con nuovi modelli e sviluppi nell’FSD non supervisionato e nello stoccaggio energetico.

In sintesi, il sentiment degli analisti è diventato più cauto dopo i risultati deludenti, con tagli ai target price anche significativi, ma le opinioni restano divise: alcune case vedono ancora un potenziale di rialzo grazie ai prossimi catalizzatori, mentre altre temono un deterioramento strutturale dei fondamentali.