Tutto quello che devi sapere sul basis trade
1. Cos’è il “Basis Trade”?
Il basis trade è una strategia usata dai fondi hedge che cerca di sfruttare l’inefficienza temporanea tra il prezzo dei Treasury (obbligazioni statunitensi a tasso fisso) e i relativi contratti derivati — in particolare i future sui Treasury o gli interest rate swap.
In teoria, il rendimento di un Treasury e il tasso swap a pari scadenza dovrebbero muoversi in modo simile: entrambi rappresentano un modo per prendere esposizione a un tasso fisso per una certa durata. Tuttavia, piccole divergenze possono verificarsi. Il basis trade consiste nel comprare (long) Treasury a rendimento “più alto” e contemporaneamente vendere (short) la stessa esposizione tramite futures o swap a tasso fisso. L’idea è che col tempo il disallineamento si correggerà, portando profitto.
Questa strategia è spesso effettuata con una leva finanziaria molto alta, anche 20-50x, perché i differenziali da arbitraggio sono minuscoli (pochi punti base), quindi occorre amplificare il capitale impiegato per renderla redditizia.
2. Cosa sta succedendo ora
Negli ultimi giorni, questa strategia si è spezzata. I rendimenti dei Treasury sono schizzati verso l’alto, mentre i tassi swap sono scesi bruscamente. Questo ha creato una compressione dei margini e una dislocazione senza precedenti nei mercati dei tassi d’interesse:
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I fondi hedge che erano lunghi sui Treasury (cioè li avevano comprati) stanno subendo perdite pesanti: i prezzi dei Treasury sono crollati, quindi il loro valore in portafoglio è diminuito.
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Allo stesso tempo, la componente “corta” della strategia — la gamba in futures o swap — non ha compensato le perdite perché i tassi swap non sono saliti, ma scesi. Di fatto, la correlazione attesa si è rotta.
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Risultato: margin call in serie, vendite forzate di Treasury, liquidità che evapora, e uno squilibrio nei mercati che si autoalimenta.
3. I tassi swap sono ora inferiori ai rendimenti dei Treasury: perché è un segnale d’allarme
Storicamente, i tassi swap — cioè il tasso fisso pagato in uno swap contro tasso variabile (ad esempio contro il SOFR) — tendono a essere leggermente più alti dei rendimenti dei Treasury equivalenti. Questo perché:
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Gli swap comportano rischio di controparte, mentre i Treasury sono risk-free.
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Gli swap non hanno un valore nominale fisico e non offrono la stessa liquidabilità.
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I Treasury sono usati come collaterale nel sistema finanziario, il che ne accresce il valore.
Quando però, come ora, i tassi swap scendono sotto i rendimenti dei Treasury, si crea una situazione anomala chiamata “negative swap spread”. Questo succede quando:
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I Treasury vengono venduti massicciamente (rendimenti su), mentre
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Gli swap vengono acquistati (rendimenti giù) per proteggere esposizioni o chiudere posizioni.
Questo divario è un chiaro segnale che la dinamica del basis trade si è rotta, e i fondi stanno scaricando Treasury sul mercato, mentre mantengono la gamba in swap per proteggersi dall’esposizione ai tassi.
4. Cosa comporta tutto questo
▸ Aumento dei rendimenti (soprattutto a lunga scadenza)
I Treasury a 10 e 30 anni hanno visto i rendimenti impennarsi. Il decennale ha superato il 4,5% (soglia critica secondo il Dipartimento del Tesoro USA), mentre il trentennale è ai massimi da anni. Questo aumento non riflette una crescita economica più forte, ma vendite forzate da parte di operatori in difficoltà.
▸ Evaporazione della liquidità
I market maker stanno riducendo la loro attività. Gli spread denaro/lettera si allargano, la profondità del mercato (market depth) crolla. Anche nei futures sull’S&P 500 ci sono segnali di disfunzione. Basta una piccola transazione per muovere significativamente i prezzi. Il rischio di flash crash aumenta.
▸ Volatilità esplosiva nei Treasury
L’indice VXTLT (volatilità implicita su ETF di Treasury a lunga scadenza) è balzato più del VIX. È un segnale che i Treasury non sono più percepiti come sicuri, ma come asset rischiosi. Questa è una transizione di paradigma, con implicazioni sistemiche.
▸ Stress nei fondi hedge e banche
I fondi più esposti (Citadel, Millennium, Point72…) stanno affrontando perdite enormi. Alcuni usavano leve di 20-50x: bastano pochi punti base contro per far saltare tutto. Le banche che li hanno finanziati tramite repo o prime brokerage rischiano di ritrovarsi con collaterale illiquido.
▸ Contagio ai mercati globali
Il crollo del dollaro, innescato da aspettative di intervento della Fed, sta creando tensione in Europa e Giappone. Le loro valute forti penalizzano le esportazioni. Se la crisi si aggrava, potrebbe colpire anche i mercati emergenti, con fuga dai bond EM e dalle valute locali.
5. Cosa potrebbe fare la Fed (e il Tesoro USA)
Le proposte avanzate dagli analisti includono:
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Taglio dei tassi immediato (50-100 punti base) per contrastare il rischio deflattivo e calmare i mercati.
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QE mirato per acquistare Treasury “off-the-run” (quelli più colpiti dalle vendite), magari coprendosi in futures per replicare il basis trade e assorbire le posizioni dei fondi.
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Modifiche al “Standing Repo Facility”, rendendolo più attrattivo (tassi più bassi, durata più lunga) per assorbire Treasury senza vendite forzate.
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Attivazione di swap lines con altre banche centrali per evitare crisi di liquidità in dollari all’estero.
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SLR relief temporaneo per le banche, per permettere loro di assorbire più Treasury senza penalizzazioni di capitale.
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Comunicazioni ufficiali forti e coordinate, per fermare il panico.
6. Implicazioni macro nei prossimi 3-6 mesi
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Condizioni finanziarie più rigide → rallentamento della crescita USA.
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Rischio di credit crunch → banche più caute nel concedere prestiti.
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Possibile recessione lieve, se la situazione non viene contenuta.
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Volatilità elevata su tutte le asset class.
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Crescita dell’oro come “everything hedge”.
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Dollaro debole → possibili risposte da parte di BCE e BoJ.
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Danni permanenti alla fiducia in US Treasuries come bene rifugio.
Conclusione
La crisi del basis trade non è un semplice episodio tecnico: è un evento sistemico che mette in discussione la liquidità e il ruolo centrale dei Treasury come collaterale globale. Se non viene contenuto, può trasformarsi in una crisi simile al 2008, ma innescata dal crollo di una strategia “noiosa” e ultra-levereggiata.
La Fed e il Tesoro devono agire ora per evitare che un problema di nicchia si trasformi in una catena di fallimenti e in una recessione globale.